Il decreto di espropriazione adottato oltre il termine quinquennale di occupazione d'urgenza previsto dalla legge è illegittimo. Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che il decreto di espropriazione emesso dopo la scadenza del termine massimo di cinque anni dall'occupazione d'urgenza, previsto dall'art. 20, comma 2, della legge n. 865/1971, è illegittimo. La massima giuridica può essere formulata come segue: Il decreto di espropriazione è illegittimo se adottato oltre il termine quinquennale di occupazione d'urgenza stabilito dalla legge, in quanto tale termine rappresenta il limite temporale massimo entro il quale l'Amministrazione può procedere all'espropriazione degli immobili occupati d'urgenza per la realizzazione di un'opera pubblica. Decorso tale termine, l'Amministrazione non può più legittimamente disporre l'espropriazione, in quanto il protrarsi dell'occupazione oltre il quinquennio determina l'illegittimità del successivo provvedimento espropriativo. Il rispetto del termine quinquennale costituisce, infatti, un presupposto essenziale per l'adozione del decreto di espropriazione, a tutela della posizione giuridica del proprietario espropriato, il quale non può essere privato del suo diritto di proprietà oltre il limite temporale stabilito dalla legge. L'inosservanza di tale termine determina l'illegittimità del provvedimento espropriativo, a prescindere dalla sussistenza di altri vizi procedimentali, in quanto la scadenza del quinquennio comporta l'estinzione del potere ablatorio dell'Amministrazione.