Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9551 del 13 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:9551PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza furtiva, accompagnato da un tentativo di fuga alla vista degli agenti, costituisce prova sufficiente dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione, anche in assenza di una immediata contiguità temporale tra il furto e l'accertamento del reato. Ai fini della configurabilità del reato di ricettazione, l'omessa o non attendibile indicazione della provenienza del bene ricevuto è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. La valutazione delle specifiche condizioni di vita dell'imputato e l'applicazione del minimo edittale sono rimesse alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente le proprie scelte sanzionatorie anche in relazione ai precedenti penali dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 386/2005 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 09/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore avv. (…

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