Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23901 del 29 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23901PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle prove e l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente le proprie conclusioni sulla base delle risultanze processuali, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella effettuata nei gradi di merito, salvo i casi di palese ed evidente illogicità o contraddittorietà della motivazione. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e nella liquidazione delle spese processuali, purché la motivazione sia adeguata e non manifestamente illogica o irragionevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2018 della CORTE di APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria depositata dalla parte civile: (OMISSIS);
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. LIGNOLA Ferdinando, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISS…

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