L'assegnazione di un alloggio di servizio a un dipendente pubblico è funzionale non solo al soddisfacimento dell'interesse abitativo del lavoratore, ma risponde anche all'esigenza dell'Amministrazione di agevolare lo svolgimento delle sue mansioni e di assicurarne una maggiore presenza e reperibilità nel luogo di prestazione del servizio. Pertanto, il venir meno del rapporto di lavoro, con il collocamento in quiescenza del dipendente, determina automaticamente la perdita del diritto all'utilizzo dell'alloggio, che diviene un'occupazione sine titulo. In tal caso, il provvedimento di recupero dell'alloggio da parte dell'Amministrazione ha natura di atto dovuto, che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni del provvedimento, essendo sufficiente il mero avviso dell'avvio della procedura. Inoltre, il lungo lasso temporale intercorso tra la data del pensionamento e l'effettiva richiesta di rilascio dell'immobile da parte dell'Amministrazione esclude qualsiasi doglianza in ordine alla brevità del termine concesso per la liberazione dell'alloggio.