La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: La pianificazione provinciale per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati, pur dovendo rispettare la gerarchia dei criteri di priorità previsti dalla normativa (riduzione, recupero, smaltimento), può prevedere la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione per il recupero energetico dei rifiuti, senza che ciò comporti una violazione di tali principi, in quanto l'attività di termovalorizzazione rientra nella nozione di "recupero" e non in quella di "smaltimento". La scelta della localizzazione dell'impianto deve essere adeguatamente motivata sulla base di una valutazione comparativa dei possibili siti, tenendo conto anche degli impatti sanitari e ambientali, senza che sia necessario dimostrare l'impossibilità tecnica ed economica di altre forme di recupero, essendo sufficiente che l'impianto di termovalorizzazione sia conforme ai principi di prevenzione e precauzione e non determini rischi inaccettabili per la salute e l'ambiente.