Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11707 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:11707SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo è atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non necessita di una motivazione aggiuntiva rispetto all'indicazione dei presupposti di fatto e alla qualificazione degli abusi edilizi accertati. Tale provvedimento non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241 del 1990. L'amministrazione è tenuta a ordinare la demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi, senza che possano rilevare eventuali pareri o provvedimenti favorevoli resi in precedenza da altre autorità competenti, qualora sia accertata la realizzazione di opere difformi rispetto a quanto assentito. Il principio di legalità e il dovere di repressione degli abusi edilizi prevalgono sulle aspettative del privato, anche quando quest'ultimo abbia agito in buona fede confidando nell'assenso di altre amministrazioni. L'ordine di demolizione costituisce un atto vincolato, la cui adozione non può essere condizionata dalla previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello effettivamente disposto. L'amministrazione è tenuta a ordinare la demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi, senza che possano rilevare eventuali pareri o provvedimenti favorevoli resi in precedenza da altre autorità competenti, qualora sia accertata la realizzazione di opere difformi rispetto a quanto assentito. Il principio di legalità e il dovere di repressione degli abusi edilizi prevalgono sulle aspettative del privato, anche quando quest'ultimo abbia agito in buona fede confidando nell'assenso di altre amministrazioni.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/09/2022

N. 11707/2022 REG.PROV.COLL.

N. 09975/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9975 del 2019, proposto da
Asticiotto s.r.l., in persona del legale rappresentante
p.t.
, rappresentata e difesa dall’avv. Claudio Capasso, domiciliata
ex
art. 25 c.p.a. presso la Segreteria del T.a.r. Lazio in Roma, via Flaminia, 189;

contro

Comune di Anzio, in persona del Sindaco
p.t.
, rappresentato e difeso dall’avv. Sabrina Belluzzo, elettivamente domiciliato presso lo studio dell’avv. Ursula Benincampi in Roma, v.le Giulio Cesare, 183;

per l'annullamento

dell’ordinanza n.14AE/19, prot. 21185 del 16.4.2019 (notificata il 17.4.2019), con cui il Comune di…

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