Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 38489 del 17 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38489PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi non consente il formarsi di un valido rapporto di impugnazione e preclude, pertanto, la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato, maturate successivamente alla sentenza impugnata. Ciò in quanto l'unico momento rilevante ai fini della valutazione della prescrizione è quello della pronuncia della sentenza di appello, a prescindere dal momento in cui essa sia stata depositata. Pertanto, l'eventuale prescrizione del reato intervenuta dopo la pronuncia della sentenza di appello, ma prima del deposito del ricorso per cassazione, non può essere rilevata d'ufficio dalla Corte di Cassazione in caso di manifesta infondatezza del ricorso, essendo precluso il formarsi di un valido rapporto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VIGNA Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/11/2018 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa VIGNA MARIA SABINA.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Seconda Sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto nell'interesse di (OMISSIS) e (OMISSIS)…

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