Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39988 del 26 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39988PEN

Massima

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Il dolo alternativo è compatibile con il reato di omicidio tentato quando l'agente, pur non volendo direttamente la morte della vittima, prevede e accetta come possibile conseguenza del suo comportamento sia il grave ferimento che l'uccisione della stessa. Pertanto, integra il dolo alternativo la condotta di chi, dopo aver partecipato all'accoltellamento della vittima, la insegue e la colpisce con pugni e calci, pur essendo consapevole del suo stato di grave debolezza dovuto alle precedenti lesioni, interrompendo l'aggressione solo per l'imminente intervento delle forze dell'ordine. In tali casi, la mancata realizzazione dell'evento morte per cause indipendenti dalla volontà dell'agente non esclude la sussistenza del tentativo di omicidio, non potendosi configurare un'ipotesi di desistenza volontaria, in quanto l'agente ha cessato di agire solo per l'imminente arrivo della polizia, senza aver compiuto alcun atto significativo per impedire la realizzazione del reato. La valutazione della sussistenza del dolo alternativo e dell'esclusione della desistenza volontaria rientra nel sindacato di legittimità della Corte di Cassazione, purché la motivazione del giudice di merito sia immune da vizi logici e contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3285/2011 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 13/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 13 marzo 2012 la Corte d'appello di Venezia …

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