Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 26777 del 20 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:26777PEN

Massima

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Il ricorso avverso una sentenza di condanna per reati di lesioni personali aggravate dall'uso di un'arma e minacce gravi è inammissibile quando il motivo proposto si limita a una mera enunciazione, senza indicare alcuna causa di non punibilità ex art. 129 c.p.p. che avrebbe dovuto condurre a una pronuncia di assoluzione. In tali casi, il giudice di legittimità dichiara l'inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell'art. 610, comma 5-bis, c.p.p. Il principio di diritto affermato è che il ricorso per cassazione deve contenere specifiche argomentazioni a sostegno dei motivi dedotti, non essendo sufficiente una mera enunciazione, al fine di consentire un effettivo controllo di legittimità da parte del giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. MOROSINI E.M. - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/11/2022 della CORTE APPELLO DI LECCE, SEZIONE DISTACCATA di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Rilevato che l'imputato (OMISSIS) ricorre avverso la sentenza emessa nei suoi confronti dalla Corte di appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, in accoglimento della richiesta di concordato ai sensi dell…

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