Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2526 del 20 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2526PEN

Massima

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Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di cui all'art. 12, comma 3, lett. a) del D.Lgs. n. 286/1998 sussiste anche quando l'ingresso nel territorio nazionale di più di cinque cittadini extracomunitari non avviene in modo contestuale, essendo sufficiente che gli atti diretti a procurarne l'ingresso illegale siano stati compiuti in un arco temporale unitario. L'aggravante di cui alla citata disposizione normativa non richiede, infatti, che l'ingresso dei migranti avvenga in un unico momento, essendo invece integrata dalla condotta di chi, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, procura l'ingresso illegale di più di cinque stranieri, anche in tempi diversi. Ai fini della configurabilità del reato e dell'applicazione dell'aggravante, è sufficiente che l'agente abbia posto in essere una pluralità di atti diretti a favorire l'ingresso illegale di più di cinque cittadini extracomunitari, senza che sia necessario l'accertamento di un ingresso contestuale. Inoltre, la responsabilità penale dell'imputato può essere affermata anche sulla base delle dichiarazioni di un concorrente nel reato, qualora tali dichiarazioni risultino coerenti e trovino riscontro in altri elementi probatori acquisiti nel processo. La morte dell'imputato, intervenuta prima della condanna definitiva, determina l'estinzione del reato ai sensi dell'art. 150 c.p., con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio A. - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

Dott. MELE Maria Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Torino del 27/09/2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere POSCIA GIORGIO;
letta la requisitoria scritta rassegnata, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23 e succ. modd., dal Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LOY M. FRANCESCA, che ha chiesto dichiararsi non doversi procedere n…

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