Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13134 del 17 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13134PEN

Massima

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Il delitto di partecipazione ad associazione di stampo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede la prova della messa a disposizione del singolo in favore dell'organizzazione criminale e non dei singoli associati per il perseguimento di loro interessi particolari. È pertanto necessario che il partecipe assuma un ruolo effettivo e si attivi concretamente per il raggiungimento degli scopi dell'associazione, non essendo sufficiente la mera continuità o vicinanza al gruppo mafioso. La chiamata in correità di un collaboratore di giustizia, per integrare i gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve essere intrinsecamente attendibile e corroborata da riscontri estrinseci individualizzanti, tali da assumere idoneità dimostrativa in ordine all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario di essa. Inoltre, le dichiarazioni accusatorie rese da altri collaboratori di giustizia devono essere specifiche, concrete e riferite a comportamenti funzionali e ruoli assunti dal preteso partecipe nell'ambito dell'associazione mafiosa. La motivazione del provvedimento cautelare deve illustrare in modo compiuto e conforme ai criteri normativi le ragioni della decisione, vagliando puntualmente l'attendibilità intrinseca ed estrinseca delle fonti dichiarative e l'idoneità individualizzante degli elementi indiziari a carico dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/07/2016 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MONICA BONI;
sentite le conclusioni del PG Dr. LUCA TAMPIERI che ha chiesto il rigetto del ricorso.
Udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Catania confermava l'ordinanza con la quale il G.i.p. del Tribunale di Catania …

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