Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 511 del 2023

ECLI:IT:TARVEN:2023:511SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo è legittimo e non richiede la preventiva comunicazione di avvio del procedimento, in quanto si tratta di un provvedimento a carattere vincolato, giustificato dalla mera verifica della realizzazione di opere in assenza o in difformità dal permesso a costruire. L'ordine di demolizione non necessita di una specifica motivazione sulla sussistenza dell'interesse pubblico concreto e attuale alla demolizione, né sulla comparazione tra l'interesse pubblico e l'interesse privato al mantenimento dell'immobile, essendo sufficiente l'individuazione della normativa edilizia ed urbanistica violata. Il condono edilizio non legittima la realizzazione di opere ulteriori rispetto a quelle oggetto di sanatoria, né comporta modifiche alla destinazione urbanistica dell'area. Le opere che determinano una trasformazione urbanistico-edilizia del territorio, non essendo qualificabili come interventi destinati a soddisfare esigenze temporanee o di carattere transitorio, richiedono il rilascio del permesso di costruire, anche qualora si tratti di manufatti leggeri o di pavimentazioni esterne. L'individuazione dell'area da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione non costituisce requisito di legittimità del provvedimento di ripristino, ma mero presupposto accertativo ai fini dell'acquisizione, che costituisce distinta misura sanzionatoria. Il mantenimento delle opere abusive non costituisce presupposto di legittimità dell'ordine di ripristino, in quanto l'interesse pubblico prevalente per legge è quello alla rimozione dell'abuso edilizio con ripristino della situazione originaria.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/04/2023

N. 00511/2023 REG.PROV.COLL.

N. 01618/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1618 del 2009, integrato da motivi aggiunti, proposto da ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis))à e ((omissis)), con domicilio presso lo studio di quest’ultimo in Venezia-Mestre, S. Croce, n. 466/g;

contro

Comune di Padova, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

Quanto al ricorso principale
:

del provvedimento prot. n. 127207 dell’8 maggio 200…

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