Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6581 del 11 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:6581PEN

Massima

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Il provvedimento di custodia cautelare in carcere può essere sostituito con una misura meno afflittiva, come gli arresti domiciliari, solo se sussistono esigenze cautelari che non possono essere adeguatamente soddisfatte con quest'ultima misura. Il giudice deve motivare in modo approfondito e congruo le ragioni per le quali ritiene che ogni altra misura diversa dalla custodia in carcere sia inadeguata, sulla base di elementi concreti e specifici, evitando valutazioni generiche o apodittiche. L'interesse all'impugnazione del provvedimento cautelare viene meno quando, successivamente alla proposizione del ricorso, intervengono fatti o circostanze che rendono l'accoglimento del gravame inidoneo a produrre un concreto e attuale vantaggio per il ricorrente, comportando l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanue - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 991/2012 TR1B. LIBERTA' di MILANO, del 03/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. SCARDACCIONE Eduardo Vittorio inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), imputato del reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, ricorre per cassazione avverso l'…

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