Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41018 del 26 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41018PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nell'occupazione di un'infrastruttura pubblica, che cagioni l'interruzione del relativo servizio, integra il reato di concorso in interruzione di pubblico servizio, a prescindere dalla comunicazione formale da parte del gestore del servizio in merito ai disservizi verificatisi. L'accertamento della responsabilità penale per tale reato non richiede la prova di specifici danni o disservizi, essendo sufficiente la dimostrazione dell'effettiva interruzione del pubblico servizio, quale conseguenza diretta e immediata dell'occupazione illecita. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, gode di ampio margine di discrezionalità nella ricostruzione dei fatti e nell'apprezzamento delle prove, il cui esito è sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o giuridici nella motivazione. La condanna dei concorrenti al reato di interruzione di pubblico servizio non può essere esclusa per il solo fatto che gli stessi si siano dichiarati vittime e non autori dell'occupazione, laddove tale prospettazione risulti in contrasto con l'accertamento compiuto dai giudici di merito sulla base di una motivazione adeguata e immune da vizi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Frances - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. Lu. , BA. Ma. , BO. Br. , PE. Er. , LE. An. , LI. Lu. , PA. Do. , AN. Sa. , BI. Pa. , TE. An. .

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, emessa in data 5.3.2007;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in Pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Procuratore generale…

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