Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11453 del 18 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11453PEN

Massima

Massima ufficiale
È configurabile il delitto di estorsione, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone, in presenza di una delle seguenti condizioni relative alla condotta di esazione violenta o minacciosa di un credito: a) la sussistenza di una finalità costrittiva dell'agente, volta non già a persuadere ma a costringere la vittima, annullandone le capacità volitive; b) l'estraneità al rapporto contrattuale di colui che esige il credito, il quale agisca anche solo al fine di confermare ed accrescere il proprio prestigio criminale attraverso l'esazione con violenza e minaccia del credito altrui; c) la condotta minacciosa e violenta finalizzata al recupero del credito sia diretta nei confronti non soltanto del debitore ma anche di persone estranee al sinallagma contrattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3429/2012 CORTE APPELLO di ANCONA del 12/12/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RECCHIONE Sandra;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ALFREDO POMPEO VIOLA che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata;
Udito il difensore presente, avvocato (OMISSIS) che insiste per l'annullamento.
RITENUTO IN…

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