Il reato di atti persecutori (stalking) di cui all'art. 612-bis c.p. si configura anche con la realizzazione di uno solo degli eventi alternativamente previsti dalla norma, quali il perdurante e grave stato di ansia o di paura nelle vittime o l'alterazione delle loro abitudini di vita, senza che sia necessario che la vittima prospetti espressamente e descriva con esattezza uno o più degli eventi, potendo la prova di essi desumersi dal complesso degli elementi fattuali altrimenti acquisiti e dalla condotta stessa dell'agente. Il reato di danneggiamento di cui all'art. 424 c.p. può concorrere formalmente con il reato di stalking, avendo oggetto giuridico diverso, e la circostanza aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61, n. 2, c.p. è configurabile anche in tale ipotesi di concorso formale di reati, non richiedendo una alterità di condotte quanto piuttosto la specifica finalizzazione dell'un reato alla realizzazione dell'altro.