Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35481 del 1 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35481PEN

Massima

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Il direttore responsabile di un periodico può essere ritenuto penalmente responsabile, ai sensi degli artt. 57 e 595 c.p., per la pubblicazione di articoli ritenuti diffamatori, anche in assenza della materiale prova della pubblicazione, qualora le dichiarazioni della persona offesa circa l'avvenuta pubblicazione siano ritenute credibili e trovino riscontro in elementi probatori indiretti, come una lettera proveniente dalla redazione del periodico che confermi l'autorialità degli articoli da parte di un collaboratore deceduto. La costituzione di parte civile della persona offesa nel processo penale è ammissibile anche in assenza di una analitica esposizione delle ragioni della domanda risarcitoria, essendo sufficiente il richiamo alla fattispecie concreta descritta nell'imputazione, in virtù del nesso eziologico tra il fatto-reato e il danno subito. Il rispetto dei termini di legge per la costituzione di parte civile, previsti dagli artt. 484 e 491 c.p.p., preclude ogni successiva contestazione sulla legittimità dell'inserimento dell'azione civile nel processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1888/2007 CORTE APPELLO di BARI, del 25/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Iacoviello Francesco Mauro, che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore avv. Di Torra Andreina, in sost. Di avv. Pirani Gi…

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