Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27433 del 22 luglio 2005

ECLI:IT:CASS:2005:27433PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di misure di prevenzione, il venir meno, per eventi successivi, dell'accertata pericolosità sociale del prevenuto, non può avere influenza alcuna in ordine alla confisca del patrimonio a lui riconducibile e ritenuto il frutto o il reimpiego di attività illecite, atteso che la misura pur essendo applicata per scelta del legislatore nel procedimento di prevenzione, non ha natura di provvedimento di "prevenzione", ma costituisce una sanzione amministrativa diretta a sottrarre in via definitiva i beni di provenienza illecita alla disponibilità dell'indiziato di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso ed equiparabile, quanto al contenuto ed agli effetti, alla misura di sicurezza prevista dall'art. 240 cpv. cod. pen. . La "ratio" della confisca, invero, comprende ma eccede quella delle misure di prevenzione in senso proprio, mirando a sottrarre definitivamente i beni di provenienza illecita al circuito economico di origine per inserirli in altro esente da condizionamenti criminali, e dunque si proietta al di là dell'esigenza di prevenzione nei confronti di determinate persone pericolose per sorreggere la misura stessa oltre il perdurare della pericolosità del soggetto al cui patrimonio è applicata. Ne consegue che, una volta accertati i presupposti di pericolosità qualificata del soggetto e di indimostrata legittima provenienza dei beni a lui riconducibili, l'applicazione della confisca diviene comunque obbligatoria, ancorché tale risultato sia conseguibile solo all'esito definitivo della prevista procedura, senza che alcun effetto risolutivo possa ricollegarsi al venir meno del prevenuto ovvero della sua pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
FABBRI Gianvittore - Presidente
DE NARDO Giuseppe - Consigliere
VANCHERI Angelo - Consigliere
SIOTTO Maria Cristina - Consigliere
PIRACCINI Paola - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) Gi. Li. N. IL (...)
avverso DECRETO del 16/07/2004
CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VANCHERI ANGELO;
lette le conclusioni del P.G. Dr. ANTONIO GIALANELLA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO - MOTIVI DELLA DECISIONE
Ricorre Gi. Li. avverso il decreto emesso il 16.7.2004 dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, confermativo dell'analogo provvedimento in data 18.10.2002 del Tribunale della stessa città, che ha applicato nei confronti del predetto Gi. Li. la misura patrimon…

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