Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8347 del 24 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8347PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di arresti domiciliari, disposto dal giudice a carico di un indagato per i reati di turbativa d'asta e associazione per delinquere, può essere confermato dal tribunale del riesame qualora risultino sussistenti le esigenze cautelari previste dalla legge, nonostante l'indagato abbia successivamente rinunciato al ricorso avverso l'ordinanza applicativa della misura. Il giudice, nel valutare la perdurante sussistenza delle esigenze cautelari, deve tenere conto della gravità dei reati contestati, della concreta possibilità di reiterazione della condotta illecita e del pericolo di inquinamento probatorio, senza che sia necessaria un'esplicita richiesta del pubblico ministero per l'imposizione di limiti e divieti di comunicazione con soggetti diversi dai familiari. La rinuncia al ricorso da parte dell'indagato comporta l'inammissibilità dell'impugnazione, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposta da:

(OMISSIS), (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 91/14 del Tribunale del Riesame di L'Aquila del 14/01/2014;

esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere Dott. VILLONI Orlando;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto P.G., Dott. CANEVELLI P., che ha concluso per l'inammissibilita';

udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS) anche in sos…

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