Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46945 del 9 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46945PEN

Massima

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Il rilascio e l'utilizzo di documenti di identità falsi, anche se apparentemente riferiti a persone diverse, integrano il reato di falsità materiale commessa dal privato, qualora risulti provato il collegamento tra i diversi episodi attraverso elementi di fatto univoci, quali la presenza della medesima fotografia e la connessione con ulteriori condotte illecite, come l'emissione di assegni a nome della falsa identità. In tali casi, la mancanza di un riconoscimento diretto da parte di chi ha annotato i dati del documento non è sufficiente a far sorgere un ragionevole dubbio sulla responsabilità dell'imputato, atteso che la prova della falsità può essere raggiunta attraverso altri elementi di riscontro oggettivi. Inoltre, la reiterazione della condotta delittuosa e l'assenza di resipiscenza da parte dell'imputato costituiscono elementi che giustificano l'irrogazione di una pena congrua, senza che possano essere accolte richieste di diminuzione della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1033/2008 CORTE APPELLO di SALERNO, depositata il 18/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA Mario;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MARTUSCIELLO Vittorio che ha concluso per inammissibilita'.

RITENUTO

1 - La Corte di Salerno ha conf…

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