Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 2271 del 2017

ECLI:IT:TARPA:2017:2271SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di un appalto pubblico adottato dal Comune in seguito a informativa prefettizia che segnali ragionevoli motivi per sospettare infiltrazioni mafiose nell'impresa aggiudicataria è legittimo, anche in presenza di un protocollo di legalità che limiti la discrezionalità dell'ente locale, indipendentemente dal valore esiguo dell'appalto. Ciò in quanto l'art. 10, comma 7, del D.P.R. n. 252/1998 prevede che il tentativo di infiltrazione mafiosa possa essere desunto dal rinvio a giudizio per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., circostanza questa verificatasi nel caso di specie. L'amministrazione comunale, pertanto, non è tenuta a una autonoma valutazione della concreta situazione, essendo vincolata dal protocollo di legalità stipulato, il quale impone la risoluzione del contratto in presenza di informativa prefettizia interdittiva, a prescindere dall'entità dell'appalto.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/09/2017

N. 02271/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01205/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1205 del 2007, proposto da:
D'((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio sito in Palermo, via Cavour 117;

contro

Comune di Partinico, in persona del sindaco, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio sito in Palermo, via G. Arimondi N. 2/Q;
Ufficio Territoriale del Governo di Palermo, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo presso i cui uffici, di via A. ((omissis)) 81, è domiciliato;

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