Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43350 del 6 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43350PEN

Massima

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Il dolo generico richiesto per il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione sussiste quando l'imputato, consapevole di porre in essere atti che possono compromettere il patrimonio sociale posto a garanzia dei creditori, occulta dolosamente l'esistenza di beni facenti parte del patrimonio fallimentare, anche omettendo di fornire indicazioni sulla loro utilizzazione a fini sociali, al fine di sottrarre i proventi della loro alienazione alla massa dei creditori. La diminuzione di pena prevista dalla attenuante di cui all'art. 219, ultimo comma, L.F. può essere applicata dal giudice in misura inferiore al massimo consentito, in considerazione della gravità della condotta e del pregresso comportamento dell'imputato, senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. LO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7801/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 28/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Procuratore Generale.

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dottor IZZO Gioacchino, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

La Corte di Cassazione:

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