Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24434 del 22 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24434PEN

Massima

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Il concorso nel reato di importazione di sostanze stupefacenti si configura quando l'imputato, pur non essendo l'autore materiale dell'azione, abbia consapevolmente e volontariamente contribuito alla realizzazione della condotta illecita, anche attraverso un comportamento meramente passivo, come la ricezione del pacco contenente la droga, qualora emerga dalla prova la sua conoscenza del contenuto illecito. La mera convivenza dell'imputato con il soggetto attivo del reato e l'utilizzo di utenze telefoniche intestate all'imputato, pur non essendo di per sé elementi sufficienti a configurare il concorso, possono tuttavia concorrere, unitamente ad altri elementi probatori, a dimostrare la consapevolezza e la volontarietà del contributo dell'imputato all'attività illecita. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle circostanze attenuanti generiche, ha il potere discrezionale di apprezzare la gravità della condotta e il grado di inserimento dell'imputato in contesti delinquenziali, senza essere vincolato a riconoscere il beneficio in presenza di elementi favorevoli come l'incensuratezza o la marginalità del ruolo, purché la motivazione sia logica e congrua.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/05/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere D'ANDREA ALESSANDRO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FODARONI MARIA GIUSEPPINA.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 17 maggio 2019 la Corte di appello di Roma, in parziale riforma della pronuncia emessa dal Tribunale di Roma in data 28 febbraio 2018, …

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