Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48390 del 20 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:48390PEN

Massima

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Il potere di intimidazione derivante dall'appartenenza ad un'associazione mafiosa, unito all'utilizzo di modalità violente e minacciose, nonché alla comunanza di interessi con soggetti inseriti nel contesto della criminalità organizzata, integra il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, giustificando l'applicazione della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere. Ciò in quanto tali elementi denotano l'indole violenta e la capacità criminale dell'indagato, rendendo inadeguate misure cautelari meno gravose. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve compiere una prognosi fondata sulle modalità del fatto, sulla personalità del soggetto e sul contesto socio-ambientale in cui egli verrebbe a trovarsi, senza che sia necessaria l'imminenza della commissione di ulteriori reati. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere congrua e logica, senza incorrere in vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà, essendo il sindacato di legittimità limitato a tali profili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppi - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Genova del 31.3.2017;
Visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 21.7.2017 la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));
Udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale in persona di ((omissis)), che ha chiesto di rigettare il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 31.3.2017 il Tribunale del riesame di Genova ha confermato l'ordinanz…

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