Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8698 del 22 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8698PEN

Massima

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La misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio può essere disposta dal giudice quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in relazione a reati contro la pubblica amministrazione, quali la corruzione e il turbamento di gara pubblica, e quando ricorrono esigenze cautelari di prevenzione del pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, valutate in concreto in base agli elementi acquisiti nel corso delle indagini. Tuttavia, tale misura cautelare deve essere revocata quando vengono meno i presupposti che ne hanno giustificato l'adozione, in applicazione del principio di proporzionalità e di adeguatezza della misura rispetto alle esigenze cautelari da soddisfare. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la scelta della misura cautelare interdittiva, illustrando le ragioni per le quali ritiene che le esigenze cautelari non possano essere soddisfatte con misure meno afflittive, e a valutare costantemente la perdurante sussistenza dei presupposti che ne hanno giustificato l'adozione, revocandola non appena essi vengano meno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 16/06/2017 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ersilia Calvanese;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Di Leo Giovanni, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile per carenza di interesse.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Napoli, quale giudice…

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