Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48899 del 10 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:48899PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, che comporta un trattamento sanzionatorio più favorevole, presuppone l'accertamento di una anticipata ed unitaria ideazione delle violazioni penali da parte del reo, desumibile da indici esterni quali l'omogeneità delle condotte, la vicinanza temporale, la sistematicità e programmazione delle azioni delittuose. Tali elementi, pur non costituendo prova diretta dell'unità di disegno criminoso, devono essere valutati dal giudice di merito in modo logico e coerente, senza travisamenti di fatto o illogicità argomentative, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'istituto della continuazione. L'accertamento compiuto dal giudice di merito è insindacabile in sede di legittimità, purché sorretto da motivazione adeguata e immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 278/2014 TRIBUNALE di ROMA, del 13/11/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;
lette le conclusioni del PG Dott. FIMIANI Pasquale, il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
La Corte:
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza in data 13 novembre 2014 il Tribunale di Roma, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l&…

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