La remissione di querela da parte degli eredi del querelante deceduto durante il processo determina l'estinzione del reato di truffa, prevalendo su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, purché il ricorso sia stato tempestivamente proposto. La remissione di querela comporta la revoca delle statuizioni civili e la condanna del querelato al pagamento delle spese del procedimento. Tale principio si fonda sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 151/1975, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma che escludeva la trasmissione agli eredi del diritto di remissione della querela in caso di morte del querelante. Pertanto, il giudice di legittimità è tenuto a rilevare e dichiarare l'estinzione del reato per remissione di querela, anche in pendenza del ricorso per cassazione, purché questo sia stato tempestivamente proposto. Tale principio si applica in tutti i casi analoghi in cui si verifichi l'estinzione del reato per remissione di querela da parte degli eredi del querelante deceduto durante il processo, indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto e dalle eventuali questioni di inammissibilità del ricorso, essendo prevalente l'estinzione del reato per remissione di querela.