Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36665 del 6 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:36665PEN

Massima

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Il riconoscimento del vincolo della continuazione tra più reati, ai fini dell'applicazione del relativo beneficio in sede esecutiva, richiede la sussistenza di un unico programma criminoso, deliberato almeno nelle sue linee essenziali sin dalla commissione del primo reato e realizzato con la successiva commissione degli altri reati per il conseguimento di un determinato fine. Tale unicità di disegno criminoso deve essere valutata dal giudice sulla base di elementi oggettivi, quali la contiguità temporale, la similare tipologia dei reati, l'identità dei beni tutelati, la contiguità spaziale e la medesimezza del movente, senza che rilevi lo stato di tossicodipendenza dell'agente, ove questo non emerga espressamente dagli atti. In mancanza di tali elementi, il giudice può legittimamente negare il riconoscimento della continuazione, anche in presenza di reati commessi in un arco temporale circoscritto e per il medesimo fine di procurarsi il denaro necessario all'acquisto di stupefacenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 221/2012 TRIBUNALE di LECCE, del 21/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 21 giugno 2012 il Tribunale di Lecce, quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'istanza di (OMISSIS), intesa ad ottenere in fase esecutiva, ex articoli 66…

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