Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49690 del 6 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49690PEN

Massima

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La condanna per il delitto di partecipazione ad associazione di tipo mafioso fa scattare la presunzione di pericolosità sociale dell'imputato, ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., che può essere superata solo dalla prova della sua dissociazione dall'associazione criminale. Tale presunzione opera anche quando la partecipazione all'associazione sia stata accertata fino a pochi mesi prima della pronuncia della sentenza di condanna, in assenza di elementi che dimostrino l'effettivo distacco dell'imputato dal sodalizio mafioso e la sua resipiscenza. Il giudice, pertanto, può disporre la custodia cautelare in carcere dell'imputato condannato per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., salvo che non emerga in modo chiaro e convincente la sua dissociazione dall'associazione criminale, anche in considerazione della sua pregressa condotta e del suo inserimento in ambienti 'ndranghetistici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/11/2018 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROCCHI GIACOMO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. ANIELLO ROBERTO che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Bologna rigettava la richiesta di riesame proposta nell'interesse di (OMISSIS) avverso quella del Tribunale di Reggio Emilia, che aveva applicato la mi…

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