Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5455 del 17 maggio 1991

ECLI:IT:CASS:1991:5455PEN

Massima

Massima ufficiale
Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 16 gennaio 1975, n. 5, il proscioglimento nel merito a norma dell`art. 152 cpv. cod. proc. pen. 1930 si imponeva non solo quando, in presenza di una causa estintiva del reato fosse gia` acquisita la prova della innocenza dell`imputato, ma anche quando mancava del tutto la prova della colpevolezza. Applicando tale principio nella interpretazione dell`art. 129 cpv. nuovo cod. proc. pen., corrispondente alla disposizione di cui all`art. 152 cpv. codice abrogato, e dovendo pertanto pronunciarsi dichiarazione di estinzione solo allorche` sia esclusa la sussistenza delle condizioni richieste dalla citata norma per un`assoluzione piena nel merito, ne deriva che, ove la prova della sussistenza del fatto sia insufficiente o contraddittoria, debba essere adottata la formula ampiamente liberatoria in luogo della pronuncia estintiva del reato. Infatti, a seguito dell`entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale e dell`art. 254 disp. att., non essendo piu` possibile adottare la formula dell`insufficienza di prove, non e` piu` consentito pronunciare declaratoria di estinzione del reato ove sia insufficiente o contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l`imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato e` stato commesso da persona imputabile. (Nella specie, relativa a procedimento che proseguiva con l`osservanza delle norme anteriormente vigenti, la S.C. ha rettificato la sentenza di appello che aveva riformato quella di assoluzione per insufficienza di prove emessa dal giudice di primo grado - sostituendo la formula di proscioglimento per amnistia con quella di assoluzione con formula piena).

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