Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30735 del 23 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30735PEN

Massima

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Il mancato avviso all'indagato dell'udienza di riesame delle misure cautelari reali determina la nullità assoluta ed insanabile del procedimento e dell'ordinanza, in quanto viola il diritto dell'indagato al contraddittorio, principio fondamentale del giusto processo. L'omissione di tale formalità, finalizzata a garantire la partecipazione dell'interessato, comporta l'annullamento dell'ordinanza impugnata e il rinvio al giudice per un nuovo giudizio di riesame, nel quale deve essere assicurato il rispetto del diritto di difesa dell'indagato. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui la richiesta di riesame sia stata presentata dal solo difensore, in quanto l'indagato mantiene comunque il diritto di essere informato e di partecipare al procedimento che lo riguarda direttamente. La nullità derivante dalla mancata notifica dell'avviso all'indagato non può essere sanata né rilevata in un momento successivo, in quanto si tratta di una nullità assoluta che inficia irrimediabilmente la validità dell'intero procedimento. Il rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa dell'indagato rappresenta, pertanto, un principio inderogabile, la cui violazione determina l'annullamento dell'ordinanza e l'obbligo di rinnovare il procedimento di riesame, al fine di garantire la piena partecipazione dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Mi. , nato a (OMESSO);

contro l'ordinanza del 2 febbraio 2009 emessa dal Tribunale di Bolzano;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

udito il Sostituto Procuratore generale, Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con l'ordinanza i…

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