Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17028 del 17 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17028PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, abusi del proprio potere per costringere altri soggetti a subire atti sessuali o molestie, commette gravi reati che ledono la libertà e l'integrità sessuale delle vittime. Tali condotte, caratterizzate dall'abuso di autorità e dalla violazione dei doveri inerenti alla funzione pubblica, sono censurabili sotto il profilo penale, indipendentemente dalla sussistenza di intenti calunniatori o ritorsivi da parte delle persone offese. Il giudice, nel valutare la responsabilità dell'imputato, deve effettuare un attento esame della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della vittima, senza limitarsi a una mera constatazione dell'assenza di elementi ostativi, ma approfondendo tutti gli aspetti rilevanti emersi nel corso del giudizio. Ove risulti provata la commissione del fatto, il giudice è tenuto a pronunciare una sentenza di condanna, salvo che non intervenga una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, che impone comunque la declaratoria di non doversi procedere. In tali ipotesi, il giudice non è esonerato dal compiere un'adeguata motivazione in ordine agli elementi di fatto e di diritto posti a fondamento della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1049/2011 CORTE APPELLO di MESSINA, del 26/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCA RAMACCI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO V. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di appello di Messin…

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