Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52681 del 19 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:52681PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle prove e la determinazione della pena rientrano nella discrezionalità dei giudici di merito, il cui operato è sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi di macroscopica evidenza, quali la mancanza o la manifesta illogicità della motivazione. In assenza di tali vizi, la Corte di Cassazione non può riesaminare nel merito le valutazioni compiute dai giudici di primo e secondo grado, essendo precluso il sindacato su profili attinenti al giudizio di fatto. Pertanto, la Corte di Cassazione, investita di un ricorso avverso una sentenza di condanna, deve dichiararne l'inammissibilità qualora la motivazione della decisione impugnata risulti sorretta da argomentazioni coerenti e logiche, ancorché opinabili, senza poter sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

Dott. LOMBARDO L. - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4168/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 18/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LOMBARDO LUIGI GIOVANNI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ROMANO Giulio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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