Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18694 del 18 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18694PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la minaccia, anche se finalizzata a far valere un preteso diritto, assume una tale forza intimidatoria da andare oltre il ragionevole intento di esercitare arbitrariamente le proprie ragioni, coartando ingiustamente la volontà della persona offesa e procurando un ingiusto profitto patrimoniale. Pertanto, la minaccia di consegnare alle autorità competenti documenti idonei a determinare l'imputazione di un grave reato, al fine di ottenere una somma di denaro che non costituisce il giusto corrispettivo di una transazione su controversie pendenti, integra il delitto di tentata estorsione, a prescindere dalla concreta esistenza di un diritto vantato dall'agente, in quanto la condotta assume ex sé i caratteri dell'ingiustizia. La configurabilità del reato di estorsione, piuttosto che di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, non dipende tanto dalla materialità del fatto, quanto dall'elemento intenzionale dell'agente, che deve essere caratterizzato dalla consapevolezza di pretendere una somma di denaro non dovuta. Pertanto, quando la minaccia è finalizzata a far sorgere una posizione giuridica che altrimenti non potrebbe essere conseguita attraverso il ricorso al giudice, e da ciò derivi un ingiusto vantaggio patrimoniale, è configurabile il reato di estorsione, a prescindere dalla pendenza di un contenzioso tra le parti. La valutazione della sussistenza dell'elemento psicologico del reato deve essere effettuata sulla base di elementi oggettivi, quali il contenuto dei colloqui intercorsi tra l'agente e la persona offesa, e di considerazioni di natura logica, senza che rilevi una diversa prospettazione difensiva che miri a ottenere una nuova valutazione di tali elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. AN. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 18/02/2009 della Corte di Appello di Torino;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. RAGO Geppino;

Udito il Procuratore Generale in persona del dott. RIELLO Luigi ha concluso per il rigetto;

Udito per la parte civile l'avv. Bonifacino Attilio che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO

1. MA. An. , veniva imputato del reato di es…

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