Il provvedimento di sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, adottato durante la pandemia da COVID-19 al fine di contenere la diffusione del contagio, è legittimo in quanto risponde a esigenze di tutela della salute pubblica, in considerazione del rischio di assembramento e di contagio connesso allo svolgimento di tali attività. Tale provvedimento, pur incidendo sull'esercizio dell'attività economica, rappresenta un bilanciamento ragionevole e proporzionato tra il diritto alla salute e la libertà di iniziativa economica, in quanto adottato sulla base di valutazioni di carattere sanitario, anche di natura empirica, che hanno evidenziato l'elevato rischio di diffusione del virus in tali contesti. Pertanto, in assenza di un accertato carattere arbitrario o irragionevole del provvedimento, non sussiste il diritto al risarcimento dei danni patrimoniali derivanti dalla sospensione delle attività, in quanto l'azione della pubblica amministrazione è stata ispirata dal criterio della massima prudenza nel perseguimento degli obiettivi di politica sanitaria prefissati.