Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28697 del 6 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:28697PEN

Massima

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Il contenuto minaccioso e intimidatorio di espressioni verbali rivolte alla persona offesa, anche in presenza di terzi, integra il reato di minaccia, a prescindere dalla concreta possibilità di realizzazione del male prospettato, essendo sufficiente la compressione della libertà psichica della vittima. Le dichiarazioni della persona offesa, costituita parte civile, possono da sole fondare l'affermazione di responsabilità penale dell'imputato, previa verifica della loro credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca, senza che sia necessario il riscontro con altre prove, salvo che per una più penetrante e rigorosa valutazione. L'omessa contestazione in primo grado della regolarità della costituzione di parte civile preclude la possibilità di sollevarla per la prima volta in sede di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dal tribunale di Patti il 26.3.2014;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza pronunciata il 26.3.2014 il tribunale di Patti, in funzione di…

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