Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51768 del 23 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51768PEN

Massima

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L'applicazione dell'indulto previsto dalla legge n. 241 del 2006 è esclusa per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di cui agli articoli 600, 601 e 602 c.p., nonché per il delitto di cui all'articolo 600 c.p., in quanto espressamente previsto dalla legge. Nell'applicazione dell'indulto, è illegittimo il frazionamento, all'interno dello stesso reato aggravato, della pena complessivamente inflitta per esso, al fine di scorporarne la parte imputabile alla circostanza aggravante. Qualora all'interno dello stesso capo di imputazione siano contestati sia reati esclusi dall'indulto che reati per i quali l'indulto può trovare applicazione, il giudice non può procedere alla scindibilità del reato continuato ai fini della concessione del beneficio, dovendo applicare il principio secondo cui l'indulto non può essere frazionato all'interno dello stesso reato aggravato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 10/2010 CORTE ASSISE APPELLO di CATANZARO, del 10/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar, il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'assise di appello di Catanzaro, con ordinanza del 10 dicembre 2012, ha rigettato l'opposizione proposta da (OMISSIS) avve…

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