Il potere di annullamento d'ufficio di un provvedimento amministrativo, previsto dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990, deve essere esercitato entro un termine ragionevole, tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati. L'annullamento in autotutela non può essere disposto oltre un termine ragionevole, anche in presenza di ragioni di pubblico interesse, quali il rispetto del principio di parità di trattamento tra i dipendenti o il recupero di somme indebitamente erogate, quando il ritardo nell'esercizio del potere di autotutela sia eccessivo e non giustificato. Il mero riferimento alla possibilità di annullamento ai sensi dell'art. 1, comma 136, della legge n. 311/2004, non è sufficiente a consentire l'annullamento d'ufficio senza alcuna considerazione del tempo trascorso, in quanto tale norma deve essere coordinata con il generale regime dell'autotutela amministrativa disciplinato dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990. Pertanto, l'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo, intervenuto a distanza di quasi 9 anni dalla sua adozione, senza che l'amministrazione abbia fornito giustificazioni per il ritardo, è illegittimo per violazione del termine ragionevole previsto dalla legge.