Il termine per l'impugnazione della sentenza che accerta l'obbligo del terzo, presso il quale è stato eseguito il pignoramento mobiliare ovvero si è convertito il sequestro conservativo, non è soggetto alla sospensione nel periodo feriale, in quanto, in relazione al procedimento esecutivo, sussiste l'interesse alla sua sollecita definizione, considerato che il processo esecutivo è, in attesa, sospeso. Tale principio è stato affermato dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, la quale ha precisato che la sospensione feriale dei termini processuali opera in ambito di reclamo ai sensi dell'art. 26 della Legge Fallimentare solo quando esso non assuma carattere simile all'opposizione agli atti esecutivi, bensì carattere meramente istruttorio, mentre per i reclami contro il decreto di riparto fallimentare la sospensione non opera, non diversamente a quanto accade per l'opposizione ai sensi dell'art. 512 c.p.c. (anteriormente al regime di cui al D.L. n. 35 del 2005, convertito nella L. n. 80 del 2005; dopo a maggior ragione, dato che l'opposizione è ricondotta all'art. 617 c.p.c.). Pertanto, il termine per il ricorso per cassazione avverso la sentenza che accerta l'obbligo del terzo non è soggetto alla sospensione feriale e, conseguentemente, il ricorso proposto oltre tale termine deve essere dichiarato inammissibile.