Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28207 del 20 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28207PEN

Massima

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Il giudice, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, è tenuto a verificare con diligenza l'esattezza dei dati anagrafici delle parti processuali e a correggere prontamente gli eventuali errori materiali riscontrati nell'intestazione della sentenza, al fine di garantire la correttezza formale e sostanziale del provvedimento giudiziale. Tale obbligo di correzione degli errori materiali, che non incidono sul merito della decisione, trova fondamento nel principio di correttezza e buon andamento dell'attività giurisdizionale, nonché nell'esigenza di assicurare la certezza e l'affidabilità degli atti giudiziari. La tempestiva rettifica degli errori anagrafici, senza necessità di ulteriori formalità o procedimenti, costituisce un dovere del giudice, volto a preservare l'integrità e l'attendibilità del provvedimento emesso, a tutela dei diritti e degli interessi delle parti coinvolte nel processo. Il rispetto di tale principio, oltre a garantire la regolarità formale della sentenza, contribuisce a rafforzare la credibilità e l'autorevolezza dell'amministrazione della giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La Corte, v. la nota del 11/11/2009 dell'Ufficio esecuzione della Corte di Appello di Bari con la quale si segnalava che, per mero errore materiale, nella sentenza n. 34112 pronunciata in data 7/07/2009 da questa Corte, il nome proprio del ricorrente e' indicato come:

CL. CO. , nato il (OMESSO), invece che CL. CO. ;

sentita la relazione del Consigliere Dott. G. Rago;

Udito il Procuratore Generale in persona del…

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