Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Autolinee Regionali s.r.l. avverso gli atti dell'Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità relativi alla prosecuzione "de facto" del servizio di trasporto pubblico locale e alla determinazione dell'indennizzo ai sensi dell'art. 2041 c.c., ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. I contratti di affidamento provvisorio dei servizi di trasporto pubblico locale, pur essendo stati oggetto di proroghe legislative e amministrative, hanno cessato la loro efficacia alla scadenza del periodo transitorio previsto dal Regolamento CE n. 1370/2007, fissato al 3 dicembre 2019, in assenza di una proroga efficace ai sensi della normativa comunitaria e nazionale sulla tutela della concorrenza. 2. L'Amministrazione, nel disporre la prosecuzione "de facto" del servizio e la liquidazione di un indennizzo ai sensi dell'art. 2041 c.c., ha adottato provvedimenti contraddittori rispetto agli atti precedenti di proroga del rapporto contrattuale, senza rispettare le garanzie procedimentali e motivazionali previste per l'esercizio del potere di autotutela. 3. L'Amministrazione, nell'imporre l'obbligo di prosecuzione del servizio ai sensi dell'art. 5, comma 5, del Regolamento CE n. 1370/2007, non può prescindere dalla vigenza di un valido titolo contrattuale, essendo tale atto incompatibile con la situazione di cessazione del rapporto contrattuale. 4. Il Tribunale, nel dichiarare in parte inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione in relazione all'atto di impegno di spesa e liquidazione, ha precisato che la declaratoria di annullamento degli altri atti impugnati comporta che il servizio reso dalla ricorrente fino al 31 marzo 2023 sia considerato svolto in costanza di proroga del contratto originario, mentre per il periodo successivo l'Amministrazione dovrà adottare un nuovo provvedimento che legittimi l'attività "sine titulo", nel rispetto dei limiti temporali previsti dal Regolamento CE n. 1370/2007.