Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37568 del 12 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37568PEN

Massima

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Il furto di chiavi commesso da un militare in servizio presso la propria caserma, pur se motivato dal timore di subire conseguenze disciplinari per lo smarrimento delle proprie chiavi, integra il reato di furto militare aggravato. Ciò in quanto il militare, approfittando della sua posizione di servizio, si impossessa indebitamente delle chiavi di un superiore, sottraendole dalla sua scrivania, al fine di trarne profitto personale, senza che tale condotta possa essere giustificata dalla mera volontà di evitare sanzioni disciplinari. Il militare, infatti, è tenuto a custodire con diligenza le chiavi affidategli per ragioni di servizio e non può appropriarsene per finalità diverse da quelle istituzionali, anche qualora abbia smarrito le proprie chiavi. La sottrazione delle chiavi altrui, anche se motivata dalla paura di conseguenze disciplinari, non può essere considerata uno "scherzo" scusabile, in quanto integra comunque la fattispecie di reato di furto militare aggravato, in ragione del grado rivestito dall'autore del fatto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, deve pertanto escludere che la condotta del militare possa essere ricondotta a mera volontà scherzosa o a semplice smarrimento delle proprie chiavi, ove risulti provato che egli si sia appropriato intenzionalmente delle chiavi altrui, al fine di evitare conseguenze disciplinari per la perdita di quelle a lui affidate per ragioni di servizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Piet - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 110/2012 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 23/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FLAMINI L. M. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) di Bergamo.

RILEVATO IN FATTO

Con sentenza in …

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