Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20993 del 19 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20993PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. può essere desunta da un complesso di elementi indiziari convergenti, anche di natura logistica e relazionale, che dimostrino il ruolo attivo e determinante dell'imputato nel sostenere, anche con la propria condotta di ausilio e agevolazione, gli scopi e le attività del sodalizio criminale, in particolare nei momenti di conflitto e scontro con il gruppo avversario. Tali elementi, valutati nel loro insieme e in un quadro unitario, possono integrare il grave quadro indiziario necessario per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di una partecipazione diretta dell'imputato ad atti di violenza o intimidazione, ove risulti provato il suo contributo consapevole e volontario al rafforzamento e all'operatività del vincolo associativo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/05/2008 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SIOTTO Maria Cristina;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MONETTI Vito che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RILEVA

Con ordinanza depositata il 24 settembre 2008 il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha rigettato l'istanza proposta da …

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