Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15328 del 8 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15328PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere disposto nei confronti di un soggetto nell'ambito di una procedura estradizionale per l'estero deve essere revocato qualora vengano meno i presupposti che ne hanno giustificato l'adozione, come la revoca della richiesta di estradizione da parte dello Stato richiedente. In tali casi, il ricorso proposto dall'estradando avverso il provvedimento di convalida dell'arresto e di applicazione della misura cautelare diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto la finalità perseguita con l'impugnazione risulta assorbita dal venir meno della misura cautelare. La declaratoria di inammissibilità del ricorso non comporta la condanna del ricorrente alle spese del procedimento né al pagamento della sanzione pecuniaria, in assenza di una soccombenza, neppure virtuale, della parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/12/2018 della Corte di appello di Trieste;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza in data 31 dicembre 2018, la Corte d'appello di Trieste ha convalidato l'arresto ed a…

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