Consiglio di Stato sentenza n. 7346 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:7346SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: Le opere edilizie realizzate senza il necessario titolo abilitativo, anche se di natura precaria e non costituenti volumetria ai sensi di legge, devono essere comunque demolite e il relativo stato dei luoghi ripristinato, qualora il fabbricato in cui sono state realizzate ricada in zona sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico. Ciò in quanto tali opere, pur non determinando un incremento volumetrico, incidono negativamente sull'assetto e sulla tutela del territorio, in contrasto con le finalità di salvaguardia del paesaggio e dell'ambiente. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che, in presenza di un vincolo ambientale e paesaggistico sull'area, l'ordine di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi si estende a tutte le opere abusivamente realizzate, anche se di modesta entità e non costituenti volumetria, in quanto la loro presenza è comunque lesiva delle esigenze di tutela del territorio. Ciò a prescindere dalla natura precaria o meno delle opere, essendo sufficiente che le stesse non siano destinate a soddisfare esigenze contingenti, improvvise e transeunti. La sentenza afferma inoltre che, in sede di giudizio amministrativo, l'onere di provare la conformità dei lavori eseguiti rispetto a eventuali titoli abilitativi in sanatoria grava sulla parte privata, la quale deve depositare la relativa documentazione, non potendo il giudice supplire all'inerzia della stessa. Infine, il Consiglio di Stato ha ritenuto legittima l'adozione della sentenza in forma semplificata, in quanto risultavano integrati i presupposti previsti dalla legge, ovvero la completezza del contraddittorio e dell'istruttoria, nonché l'avvenuto avvertimento delle parti circa tale possibilità.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/11/2021

N. 07346/2021REG.PROV.COLL.

N. 03676/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3676 del 2015, proposto da Valter Giorgio Marino, Rosamaria Rabbito, rappresentati e difesi dall'avvocato Pietro Corona, con domicilio eletto presso lo studio Fabio Tomassini in Roma, via Filippo Lippi n. 2;

contro

Comune di Formia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Domenico Di Russo, con domicilio eletto presso lo studio Gianluca Mignacca in Roma, via Veneto, 7;

per la riforma

della sentenza in forma semplificata 13 ottobre 2014, n. 866, del Tribunale amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina, Sezione Prima

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