Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39677 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39677PEN

Massima

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Il divieto di contestazione a catena di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. non opera quando le ordinanze cautelari sono state emesse in procedimenti diversi per fatti non legati da connessione qualificata, salvo che la separazione dei procedimenti non sia frutto di una scelta arbitraria del pubblico ministero, potendo in tal caso la decorrenza dei termini essere retrodatata al momento dell'emissione della prima ordinanza cautelare, qualora gli elementi a fondamento della seconda ordinanza fossero già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima. Tuttavia, ove i fatti oggetto delle diverse ordinanze cautelari siano ontologicamente eterogenei e le indagini relative alla seconda ordinanza siano state condotte da un diverso organo di polizia giudiziaria, il divieto di contestazione a catena non opera, in quanto i due procedimenti non possono ritenersi artificiosamente separati, essendo la diversità degli elementi probatori e delle investigazioni tali da giustificare l'emissione di distinte ordinanze cautelari in tempi diversi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FR. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 8722/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 22/03/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 22 marzo 2010, il Tribunale del riesame di Napoli, pronunciando in sede di rinvio…

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