Il reato di associazione per delinquere può essere integrato dalla partecipazione a singoli reati-fine, purché vi sia la prova di un programma criminoso comune, di una stabile organizzazione e di una ripartizione degli utili illeciti tra i partecipi, a prescindere dall'accertamento della realizzazione di tutti i reati-fine. Inoltre, il reato di ricettazione, anche se commesso da un ex associato in stato di detenzione, può concorrere con il reato associativo, in quanto tale condotta contribuisce a rafforzare la vitalità e il perseguimento degli scopi illeciti del sodalizio criminale. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti e aggravanti, purché la motivazione sia logica e aderente agli elementi processuali. L'applicazione retroattiva delle norme più favorevoli sulla prescrizione è esclusa quando il procedimento è già pendente in grado di appello al momento dell'entrata in vigore della nuova disciplina. Infine, l'applicazione dell'indulto in sede esecutiva è legittima anche quando il condannato abbia altre condanne, non determinando alcun pregiudizio per l'imputato.