Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34130 del 15 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:34130PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra il reato associativo ex art. 416-bis c.p. e i reati-fine commessi nell'ambito dell'associazione criminale non è automatica, ma richiede la verifica della preordinazione unitaria da parte del soggetto agente delle diverse condotte delittuose, almeno nelle loro linee essenziali, al momento dell'adesione al sodalizio. Pertanto, non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso ed essendo finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento della continuazione, deve effettuare una puntuale verifica della preordinazione unitaria delle diverse condotte delittuose, senza poter presumere automaticamente tale unità di disegno criminoso sulla base della sola appartenenza dell'imputato all'associazione mafiosa. In particolare, il tentato omicidio o i reati in materia di armi commessi successivamente all'adesione associativa possono essere esclusi dalla continuazione qualora risultino sorretti da moventi autonomi e contingenti, non preventivamente programmati al momento dell'ingresso nel sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/02/2019 della CORTE di ASSISE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. TERESA LIUNI;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dr. GIOVANNI DI LEO, il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13/2 - 29/3/2019 la Corte di Assise di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha respinto l'istanza di (OMISSIS) dirett…

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