Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1076 del 18 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1076PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare i provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale, non può sindacare la valutazione concreta della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, rientranti nella competenza esclusiva del giudice del merito, ma può solo verificare la legittimità del provvedimento sotto il profilo della violazione di specifiche norme processuali stabilite a pena di nullità, inutilizzabilità, inammissibilità o decadenza. Pertanto, le doglianze del ricorrente che si limitano a contestare la valutazione dei presupposti fattuali operata dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità, essendo preclusa alla Corte di Cassazione una diversa valutazione dei dati di fatto su cui si fonda il convincimento espresso in sede di merito. La Corte di Cassazione, in sede di legittimità, può solo verificare la congruità e la coerenza della motivazione del provvedimento impugnato in relazione ai presupposti di legge, senza poter sindacare la valutazione discrezionale compiuta dal giudice di merito, salvo che questa non risulti affetta da vizi logici o giuridici rilevabili ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ch. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano in data 20.05.2010 che ha rigettato la richiesta di riesame proposta;

avverso l'ordinanza in data 4.05.2010 con cui il GIP del Tribunale di Varese gli ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per il reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata e il rico…

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