Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17483 del 23 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17483PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento si consuma con il mero deterioramento della cosa, a prescindere dalla diminuzione patrimoniale per la persona offesa. L'elemento soggettivo del dolo generico del danneggiamento è integrato dalla coscienza e volontà della condotta, senza che sia necessaria la rappresentazione dell'evento dannoso. La scriminante putativa di cui all'art. 59 c.p. non può essere valutata in sede di legittimità, essendo questione di fatto riservata al giudice di merito. Il giudice di legittimità non può riesaminare le valutazioni in fatto compiute dal giudice di merito, quali la collocazione degli alberi tagliati rispetto al mappale concesso in locazione. La soccombenza parziale della parte civile non incide sulla liquidazione delle spese in suo favore, né obbliga il giudice a motivare il mancato esercizio del potere di compensazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RENZO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PI. GI. , nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorse;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENZO Michele;

Sentito il Pubblico Ministero, Sost. Proc. Gen. Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Sentito il difensore di fiducia dell'imputato, avv. Paolo Appella del Foro di Roma nella qualita' di sostituto processuale dell'avv. NASUTI G…

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